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“Nell’ultimo periodo dell’Accademia, da uno spirito di eccitazione dionisiaca, espresso da un insieme di linee vorticanti ed intrecciate,  si percepisce, quale valore trainante delle sue “serie”, un’esaltazione nei riguardi dei connotati di un sensualismo veicolato da trame lineari,  dinamiche, avvolgenti e musicali, immesse nello schermo  del campo chiaro antecedentemente all’apparizione sempre meno  sporadica di inediti elementi tonali gravidi di densità materico-pittorica che si svilupperanno  ampliamente negli anni successivi:  quando  la nota armonica  dell’iniziale fondo  luminoso trapasserà  sul piano di una dimensione di forte risentimento dialettico tra lampi e barbagli di luce e zone assorbenti d’ ombre che lasciano dei corpi e del loro  agire preferibilmente più tracce  che elementi descrittivi oggettivanti  e dove le figure opereranno come mediazione di stati d’animo riflessi di notevole complessità. Subentra così, gradualmente, un’immersione, tuttora attuale, nella condizione  di percezione della realtà del  proprio stato psichico, dove, ad un pensiero razionale-causale di natura tecnico aristotelica , si va sostituendo una dinamica visiva prodotta dall’heideggeriano “pensiero emotivo” inteso come modalità produttiva di senso allo stato nascente: la capacità dell’artista di realizzare, mediante accostamento analogico, arbitrario, a-razionale, di senso e logica, di segno e cosa,  di significante e significato, quella “confessione” già accennata in quanto fusione di pensiero e sensazione all’interno di un’ immaginario accompagnato da titoli  anch’essi  in predicato di interpretazione. Formulazione poetica questa da inserirsi nell’alveo contemporaneo di quella categoria di artisti che con determinata e solitaria caparbietà   scelgono di indagare wittgensteinamente  quel campo del fare arte dove  l’invisibile e l’impercettibile  sono vissuti   come una momentanea increspatura  del visibile stesso.”

Estrapolazione del testo redatto dal Prof. Gianfranco Quaresimin docente di Tecniche dell’incisione e di storia del disegno e della grafica all’Accademia di Belle Arti di Venezia. Lo stesso articolo è riportato per intero nel documento sotto allegato in lingua Rumena. Pubblicato in occasione dell’uscita di Tribuna Magazine (Rivista settimanale in Inglese, Rumeno e Italiano).

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